Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva
prof. schonauer

Otoplastica

L’ otoplastica consente di correggere l’eccessiva sporgenza delle orecchie, riportandole nella posizione normale.
L’intervento può essere eseguito in qualsiasi periodo dell’anno, si preferisce però evitare l’estate. Dopo l’intervento, infatti, viene applicata una medicazione compressiva a forma di turbante che, con il caldo, può essere fastidiosa da sopportare. Si deve, inoltre, considerare che per un periodo di circa quattro settimane è consigliabile non esporsi al sole.
L’intervento può essere eseguito sia in anestesia locale che in anestesia generale.
Il tipo di anestesia viene scelto dal chirurgo in base alle necessità ed ai desideri del paziente.
L’anestesia locale, che viene in genere utilizzata per pazienti adulti o adolescenti al di sopra dei 15 anni di età, consiste nell’infiltrare l’area interessata con farmaci in grado di eliminare la sensibilità al dolore. L’anestesia generale viene adottata nel caso di bambini piccoli o di adulti che preferiscono non essere svegli durante l’operazione. In questo caso si pratica una infiltrazione per via endovenosa di una farmaco adatto ad indurre lo stato di ipnosi, stato che viene, successivamente, mantenuto grazie all’utilizzo di gas anestetici somministrati per via respiratoria.
Grazie alle moderne tecniche anestesiologiche è possibile, comunque, ridurre al minimo la quantità dei farmaci utilizzati e, quindi, i tempi di recupero post – operatori.

Prima dell'intervento

Nel corso della prima visita viene compilata la cartella clinica annotando i dati del paziente e la sua storia clinica; quindi si passa all' esame obiettivo che consiste essenzialmente nella valutazione delle caratteristiche (forma, dimensioni e posizione) delle orecchie. A questo punto vengono esposte le possibili alternative tecniche, vengono eseguite le fotografie e viene consegnato al paziente l' opuscolo contenente sia le informazioni specifiche per il tipo di intervento selezionato, sia l' elenco delle possibili alternative con vantaggi e svantaggi. Si prescrivono, quindi, gli esami di routine che consistono in analisi del sangue e delle urine, elettrocardiogramma e (solo per gli interventi in anestesia generale) radiografia del torace. I risultati delle analisi vengono valutati nel corso della seconda visita, immediatamente prima dell'intervento, quando, viene concordato il programma operatorio definitivo. Sono necessarie alcune precauzioni, al fine di ridurre il rischio di complicanze. In particolare è molto importante: Non assumere aspirina o medicamenti che la contengono per una settimana prima dell'intervento e due settimane dopo. Eliminare il fumo per almeno due settimane prima e dopo l'intervento.

L'intervento

Dopo aver infiltrato l' anestetico locale, o dopo che si sia stata indotta la narcosi per gli interventi in anestesia generale, il chirurgo pratica un'incisione a forma di losanga in corrispondenza della faccia posteriore dell'orecchio; rimuove la piccola porzione di cute incisa ed espone, in questo modo, la cartilagine auricolare. Questa costituisce lo scheletro dell'orecchio e ne determina la forma. La cartilagine viene a questo punto indebolita anteriormente, per mezzo di una serie di piccoli tagli o abrasioni, e modellata in modo da ricostruire le pieghe naturali del padiglione auricolare. In base alle esigenze, è possibile utilizzare dei punti di sutura interni per ottenere la forma desiderata. Le incisioni cutanee vengono chiuse con punti in materiale riassorbibile che, perciò, non hanno bisogno di essere rimossi.

Trattamento post-operatorio

Per limitare l'edema postoperatorio, ridurre le ecchimosi e favorire l'accostamento della cute sul padiglione auricolare, viene applicata una medicazione compressiva che deve essere indossata per 7-10 giorni dopo l'intervento. Quando la fasciatura elastica viene rimossa le orecchie possono apparire bluastre e gonfie: questa è una condizione normale che tende a migliorare entro i primi giorni ed a scomparire, nei casi più persistenti, in poche settimane. In seguito alla rimozione della medicazione, viene fatta indossare, solo di notte e per 4 settimane, una fascia per capelli leggera, del tipo da tennista, per proteggere le orecchie durante il sonno. Dopo l'intervento di otoplastica devono essere assunti antibiotici per circa 5 giorni, associati a farmaci antinfiammatori.

Possibili complicanze

Le complicanze sono rare e possono consistere in: Emorragia: Può presentarsi nell' immediato post-operatorio e potrebbe rendere necessario controllare la medicazione, praticare una compressione esterna a fini emostatici, e, nei casi più gravi, richiedere un controllo dell' emostasi. Ematoma: Può formarsi in seguito all' accumulo di sangue o siero sotto la pelle dell' orecchio trattato. L' eccesso di fluidi accumulatosi tra cute e cartilagine del padiglione auricolare richiede l' aspirazione con una siringa, per prevenire lo sviluppo di infezioni. Infezioni: Si verificano con una incidenza estremamente bassa ma, poiché quando si manifestano possono durare a lungo e produrre un danneggiamento della cartilagine, devono essere riconosciute e trattate tempestivamente con terapia antibiotica aggressiva. Cicatrici ipertrofiche e cheloidi: La formazione di cicatrici patologiche (voluminose e rilevate sul piano cutaneo) dipende dalla naturale tendenza di alcuni individui a produrre tessuto cicatriziale in eccesso, piuttosto che dall'intervento chirurgico. A questo tipo di pazienti, l'otoplastica, come ogni altro tipo di intervento chirurgico non strettamente necessario, dovrebbe essere sconsigliata. In ogni caso le cicatrici ipertrofiche ed i cheloidi possono essere trattati con infiltrazioni locali di cortisone, compressione, massaggi e speciali foglietti di silicone, ottenendo un miglioramento anche notevole del loro aspetto. Recidive: Il ritorno del padiglione auricolare nella posizione originale è estremamente raro ma può richiedere la correzione con una revisione chirurgica a distanza di un anno dal primo intervento. Asimmetria: Un modesto grado di asimmetria è comune anche nei soggetti non operati. Tuttavia, in casi particolari, può essere richiesta una revisione chirurgica in anestesia locale, a distanza di un anno dal primo intervento.

Dopo l'intervento

Per le prime ore dopo l'intervento è consigliato il riposo a letto, avendo cura di mantenere la testa sollevata da almeno un paio di cuscini. Il giorno dopo è già possibile riprendere le normali attività giornaliere, avendo cura di evitare sforzi eccessivi, sbalzi di temperatura e calore intenso. Le attività sportive meno impegnative ( es. corsa) potranno essere riprese dopo 2 settimane mentre per quanto concerne quelle più intense (es. calcio) sarà preferibile attendere 4-5 settimane. La guida dell'automobile potrà essere ripresa dopo 3 giorni. L'esposizione al sole o alle lampade UVA può riprendere dopo 2 settimane. I capelli possono essere lavati subito dopo la rimozione della medicazione mentre per le tinture o altri trattamenti aggressivi è opportuno attendere un mese.