Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva
prof. schonauer

Ricostruzione mammaria

Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne, e l’incidenza della malattia è in costante aumento. Approssimativamente, una donna ogni dieci è considerata a rischio di sviluppare una neoplasia mammaria durante la sua vita.
L’alta frequenza e l’aumento costante dell’incidenza del tumore nelle giovani donne hanno causato un livello di attenzione verso la patologia senza precedenti.
L’intervento di ricostruzione mammaria ha avuto in questi ultimi anni un notevole impulso. La ricostruzione mammaria è stata anche avvantaggiata dall’impiego sempre più frequente di interventi meno demolitivi.
Lo scopo della chirurgia mammaria ricostruttiva è quello di ricreare una mammella quanto più simile a quella controlaterale per forma, volume e consistenza.
La scelta della tecnica ricostruttiva si adatta alle condizioni locali esito della mastectomia ed è il momento più importante e impegnativo della ricostruzione mammaria. Tra l’intervento più semplice (introduzione della protesi sottopettorale) e quelli più complessi (utilizzo di lembi muscolo cutanei microchirurgici) esistono molteplici possibilità chirurgiche. Quale di queste sarà più adatta dipende da molteplici fattori (età, aspettative della paziente, qualità dei tessuti in sede di mastectomia, forma e volume del seno controlaterale).
La ricostruzione dei complesso areola-capezzolo e l’eventuale simmetrizzazione della mammella controlaterale rappresentano il naturale completamento dell’iter ricostruttivo della mammella.

Anatomia

Nella donna adulta la mammella occupa in altezza lo spazio compreso tra la terza e la settima costa e si estende in larghezza dal margine dello sterno al pilastro anteriore dell'ascella; mentre il limite superiore non è ben definito, quello inferiore, invece, è segnato dal solco sottomammario. Il limite profondo della mammella è rappresentato dalla fascia dei muscolo grande pettorale che la separa dagli strati muscolari della regione costale. In corrispondenza della porzione centrale e più sporgente della mammella la cute presenta un aspetto particolare con una superficie pigmentata rotondeggiante, l'areola, al cui centro si innalza il rilievo dei capezzolo. Le dimensioni dell'areola sono variabili con un diametro medio di tre-cinque centimetri; il colorito è roseo nella bambina e nella giovane nullipara, bruno invece dopo la gravidanza e l'allattamento. La superficie dell'areola mammaria appare ruvida a causa di grosse ghiandole sebacee piuttosto modificate, dette ghiandole di Montgomery. La loro secrezione è oleosa e fornisce una protezione lubrificante alla cute areolare e al capezzolo durante l'allattamento. Il capezzolo o papilla mammaria si solleva al centro dell'areola e presenta un'altezza media di dieci millimetri ed un diametro di dieci-dodici millimetri. La sua superficie si presenta pigmentata e rugosa per la presenza di papille e di fossette, a questo livello si aprono i dotti escretori della ghiandola mammaria (dotti galattofori) e numerose ghiandole sebacee.

Trattamento chirurgico ricostruttivo

Gli interventi di ricostruzione sono sempre possibili quando la donna lo desidera, sia in fase immediata dopo l'asportazione, sia a distanza di tempo, e non comportano un aumento delle recidive neoplastiche. Gli obiettivi di una ricostruzione mammaria sono di: • ricostruire il volume mammario • avvicinarsi il più possibile al volume del seno controlaterale • ricostruire il complesso areola-capezzolo • Simmetrizzazione mammaria controlaterale Esistono 2 tipi di ricostruione mammaria: • Con impianti: protesi – espansore •Con tessuti propri: Muscolo dorsale e Lembo addominale